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La settimana appena trascorsa ha lasciato sulle Orobie un nuovo manto nevoso che a 2000 m raggiunge i 60 cm altamente instabile, e quindi il rischio valanghe è dato a 4.
Fortunatamente la tecnologia ci viene in aiuto e, grazie ad un attento studio dei dati delle stazioni meteo del CML e della Protezione Civile Lombarda, sappiamo che nella zona del Ghiacciaio dei Forni la situazione è ben diversa e che la neve caduta nell’arco della settimana è di soli 15 cm! Accertato che i dati sono esatti telefonando ai rifugi della zona, propongo ai soci una trasfertona da quelle parti.
Così, nel cuore della notte con Muro, Simon e Andrea Corti eccoci in partenza per Santa Caterina Valfurva che raggiungiamo comodamente per le 6.00.
Ci sistemiamo e, mentre l’alba sta per arrivare, ci avviamo in direzione del rifugio Pizzini. Il cielo si colora di rosa e rosso, la neve è ottima ed il morale altissimo, in poco più di un’ora siamo al rifugio e proseguiamo spediti verso la Val Cedèc. Un numeroso gruppo partito dal Pizzini sta tracciando l’itinerario di salita così noi proseguiamo con buon passo puntando direttamente la vetta del Cevedale. Il passaggio della Val Cedèc, con i suoi enormi seracchi, è sempre emozionante e la quantità e qualità della neve è davvero eccezionale!
Raggiungo il plateau sommitale incrociamo la via di salita dal Casati particolarmente affollata, ma con un passo lento e seguento superiamo gran parte delle persone e raggiungiamo la vetta sci ai piedi dove il panorama è grandioso e da dove possiamo vedere tutto l’itinerario che dovremo percorrere per raggiungere la cima del Palon de la Mare.
Sostiamo qualche minuto ai 3769 m della vetta scaldati da un bellissimo Sole, ma ben coperti perché l’aria è bella fredda, poi è tempo di intraprendere la discesa dal versante sud del Cevedale in compagnia di un groppo di Bresciano con i quali condivideremo il resto dell’itinerario. Una discesa strepitosa, la pendenza perfetta, sostenuta e continua, unita ad una neve commovente ci permette una sciata da urlo fino a circa 3300 m quando iniziamo a traversare in direzione Ovest ai piedi della Cima di Rosole.
La meravigliosa neve ci ha portato ad abbassarci un po’ troppo quindi, per poter attraversare la bastionata rocciosa del Rosole, dobbiamo abbassarci ancora un centinaio di metri ed arrivare alla base della salita del Colle di Rosole.
Qui, dopo una breve pausa ristoratrice, iniziamo la lunga risalita al Colle de la Mare e quindi al il costone Nord del Palon de la Mare fino alla vetta. In questo tratto, la fatica e la quota si fanno sentire, ma le condizioni si mantengono perfette e la traccia di uno ski-alp solitario ci rende più agevole la lunga risalita.
Raggiunta la vetta, gioia e soddisfazione sono incontenibili, ci gustiamo il panorama grandioso anche se un freddo vento ci fa compagnia e già gustiamo la discesa che pare tutta su neve perfetta.
Così, dopo le foto di rito ed un po’ di pausa, iniziamo la discesa dalla spalla e poi giù in direzione Ovest e poi Sud per pendii bellissimi dove la neve polverosa ci regala una discesa commovente! In quattro e quattro otto siamo all’imbocco del ripido canale che in breve ci porta nei pressi del rifugio Branca. Per raggiungere il rifugio dovremmo risalire una cinquantina di metri, così optiamo per la discesa diretta al parcheggio che raggiungiamo ancora sci ai piedi chiudendo uno spettacolare anello di circa 23 Km e 2100 m di dislivello.
Questa traversata già altre due volte si era negata, ma oggi si è concessa regalandoci una delle più belle gite mai fatte. Le condizioni perfette della neve, un meteo eccezionale ed un piccolo gruppo affiatato di amici hanno permesso l’ottima riuscita di questo lungo viaggio alle alte quote.
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